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N°21 Headquarter Milano: lo showroom e il nuovo quartier generale
N°21 apre a Milano, al civico 26 di Via Archimede, il suo nuovissimo quartier generale di 1500 metri quadrati. Scoprilo su Fashionblog
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N°21 apre a Milano, al civico 26 di Via Archimede, il suo nuovissimo quartier generale di 1500 metri quadrati. Il palazzo che ospita il quartier generale si trova nella Zona Porta Venezia, nuovo cuore pulsante della città. Si tratta di un palazzo pre-esitente dal carattere squisitamente postmoderno anni ottanta. Il brief del direttore creativo Alessandro Dell’Acqua all’architetto Hannes Peer era di creare spazi a uso ufficio e showroom in modo che fossero sia funzionali che sofisticati, con particolare attenzione alla stratificazione e alla materialità, combinati ad una eleganza lussuosa. Il progetto mira, infatti, a portare avanti il concept di ariosa e fastosa “atmosfera modernista da Palazzo” sviluppato da Alessandro Dell’Acqua in collaborazione con l’architetto Peer.
Il progetto si fonda sull’idea di utilizzare il maggior numero di elementi architettonici e stilistici milanesi e di combinarli in modo da creare un insieme contemporaneo ed eclettico. Proprio come il primo flagship store N°21, aperto nel quartiere Omotesando di Tokio, la facciata è completamente nera. Insieme all’architettura postmoderna preesistente, la facciata dà all’esterno un aspetto teatrale, austero e allo stesso tempo scultoreo.
Il portone è caratterizzato da una geometrica maglia d’acciaio nera tenuta insieme da centinaia di anelli d’ottone, dando l’impressione di trovarsi lì dalla metà del secolo scorso. L’entrata è caratterizzata da diversi strati di marmo, dal Marquinia color nero al St. Denis di tonalità verde, inserti di specchi dall’aspetto antico, lampade Venini d’epoca di Toni Zuccheri, un soffitto tridimensionale in gesso con effetto ottico, e infine un bancone su misura per reception in palissandro.
La scala che parte dall’ingresso richiama l’atmosfera milanese degli anni ’90 grazie a una tonalità sfumata di grigio scuro e ad alcuni dettagli della balaustra di vetro con corrimano in acciaio satinato. Gli unici elementi che interrompono l’effetto complessivo sono, a ogni pianerrotolo, le grandi applique a parete in ottone ossidato progettate su misura dall’architetto Peer.
A livello cromatico-estetico, la stessa eleganza caratterizza gli spazi di lavoro al pian terreno e al primo piano. In questo caso, i dettagli realizzati in vetro o in acciaio inossidabile sono abbinati a uno schema di colori puramente candido – tipo laboratorio scientifico – asettico e funzionale, e quindi volutamente ideale per un’ambiente di lavoro intensamente produttivo.
Lo showroom al secondo piano può essere considerato come un’estensione concettuale e architettonica del flagship N°21 di Via Santo Spirito. Qui, un ampio e unico spazio aperto comprende gli elementi che definiscono il negozio, tra cui: il pavimento ottico in marmo bianco e nero stile patchwork, abbinato a un pavimento più industriale in cemento; il soffitto retro-illuminato in policarbonato, diviso da grandi travature bianche; i display realizzati in acciaio inossidabile e, alle pareti, l’archetipo di pietra milanese, ossia il Ceppo di Grè. Pezzi di design firmati da Le Corbusier o da Marcel Breuer danno il tocco finale al milieu.
Ma la punta di diamante di questo progetto architettonico è sicuramente l’ufficio privato di Alessandro dell’Acqua all’ultimo piano, il quale si presenta come uno spazio distinto, un attico con spettacolari soffitti alti 7 metri e un immenso lucernario che crea precisi fasci di luce dalla mattina alla sera. Pezzi d’arredo risalenti alla metà del novecento – per esempio, la chaise-longue LC4 e il divano LC2 di Le Corbusier, nonché un tavolo firmato Willy Rizzo – definiscono e adornano lo spazio assieme a tappeti e piante, come se fosse la sua residenza personale. Una grande credenza lunga 6 metri coperta di ottone ossidato, due applique montate dietro la scrivania su una parete in calcestruzzo con effetto boisierie, e una lampada brutalista alta due metri realizzata in alluminio grezzo – tutto progettato dall’architetto Peer – danno all’ufficio privato di Alessandro dell’Acqua un ultimo tocco avanguardistico.