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Giornata mondiale del bikini: il costume da bagno più amato al mondo
Ormai un’icona dell’estate dei giorni nostri, il bikini racconta una storia di emancipazione femminile.
Il 5 luglio si celebra la Giornata mondiale del bikini, ricordando l’iconico “due pezzi” che nella metà degli anni Quaranta entrò a far parte della moda, con non poche critiche. E non è un caso che la celebrazione cada il giorno dopo dell’Indipendence Day statunitense: questo abbigliamento rivoluzionario ha contribuito alla liberazione del corpo femminile.
La storia del bikini
Furono i sarti francesi Louis Réard e Jacques Heim che, proprio il 5 luglio del 1946, inventarono il rivoluzionario capo d’abbigliamento al pubblico di Parigi: si trattava del bikini, un costume da bagno a due pezzi presentato a bordo delle piscine Molitor.
La prima a indossare questo costume fu la ballerina del Casino de Paris, Micheline Bernardini, la quale si offrì volontaria per sfilare con la sua creazione, all’epoca definita troppo provocatoria e scandalosa.
L’invenzione tuttavia suscitò molte polemiche che aveva portato a diverse censure, ma grazie al suo gesto coraggioso il bikini si diffuse rapidamente stravolgendo la realtà della moda.
Come superare l’ansia da “prova costume”
Pur essendo nato come un capo fonte di emancipazione femminile, oggi il bikini è diventato più che altro fonte di stress. In una società segnata dal dovere di seguire un certo standard, con l’arrivo dell’estate ci sentiamo sotto pressione volendo superare a tutti i costi la “prova costume”.
La giornata del 5 luglio nasce quindi con l’idea di ricordare il reale intento che il “due pezzi” ha avuto nella storia: rendere più sicure del proprio corpo tutte quelle donne che ancora si mettono a confronto con stereotipi irraggiungibili.
Si parla così di body positive: l’ascolto introspettivo e l’abolizione di modelli proposti dai social, per prendersi cura di sé costruendo una relazione positiva con il proprio corpo.
Come spiega la psicologa Claudia Campisi, il passo più importante è quello di affrontare con consapevolezza i cambiamenti del proprio corpo. “Il cambiamento, come la diversità, è una parte integrante della nostra quotidianità e come tale dovrebbe essere accettato e trattato con dignità. L’attenzione deve concentrarsi sulla consapevole accettazione di sé e delle caratteristiche che ci rendono unici, che non possono essere ridotte all’aspetto fisico”, afferma l’esperta.