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Sfilate di Parigi, Christian Dior immagina un passato futuristico per la primavera estate 2015
Un continuum che parte dalle sfilate di luglio e arriva fino a Settembre per la nuova collezione disegnata da Raf Simons per Dior, in cerca di una nuova grazia atemporale.
La primavera estate 2015 che è scesa sulla passerella con tenda a specchio di Christian Dior a Parigi è un viaggio che parte dalla sfilata Dior Haute Couture autunno inverno 2014-2015 di Luglio scorso, quando i volumi e i colori primari l’avevano fatta da padrone mostrando a tutti il potenziale di Raf Simons, direttore creativo della storica maison parigina: il discorso a quanto parte non si era esaurito lì, perché lo stilista di Dior ha ripreso alcuni di quei capisaldi anche per la prossima stagione calda, mostrandoli in una nuova visione.
Il filo dell’alta moda si dipana anche nel ready-to-wear e Raf Simons sembra davvero voler unire due mondi apparentemente lontani e un tempo sospeso che parte dal diciottesimo secolo per arrivare al ventiduesimo, in un rewind più fast-forward che ingarbuglia lo stesso filo della moda: i colori della collezione primavera estate 2015 di Christian Dior sono pieni e saturi in una palette che utilizza il nero e il bianco come sfondo, dipingendoli con accessori e tocchi dal pesca al rosso, all’arancio, all’azzurro relegati su dettagli. Anche le stampe si fanno piccole e quasi in trasparenza, con microcomposizioni di fiori che sembrano sbocciare tenui sulle gonne bouffant rigide di finte crinoline.
Christian Dior, collezione primavera estate 2015 a Paris Fashion Week
Ma la ripetitività di certe forme in casa Dior comincia ormai a stancare: va bene il concept, ma non è forse il caso di lasciar andare un po’ di più la fantasia creativa?
Ci piace
Gli spolverini stile cappottino, corti e geometrici, puramente sartoriali; i completi pantalone, eleganti ma con la giuste dose di comfort. L’uso sapiente del bianco totale su pants e camicie senza maniche minimaliste.
Non ci piace
Gli accessori come i calzari: sono inguardabili, seppur ingentiliti dal motivo a fiori. Gli spolverini lunghi fino ai piedi, eccessivi e inspiegabili, così come i bermuda corti trapuntati (a primavera?!). Gli abiti dalla linea a uovo, in grado di rendere goffe persino le sottilissime modelle in passerella: sembra che ci sia un gesso ortopedico per il busto nascosto sotto una maglietta troppo larga.